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Franzosini, Giuseppe

Intra,
Intra, 11 luglio 1909

Figlio di Bernardo e Luigia Clerici.

«[…] amante della sua città, come pochi altri, ritenne sempre suo precipuo dovere l’impiegare, per essa e per le sue molteplici sue istituzioni, tutta la sua attività. Perciò lo vediamo chiamato fin dall’agosto del 1869 all’alta carica di sindaco della città e in tale carica restò fino al 1872 [è l’anno dell’alluvione che colpì Intra], passando poi con 1873 a presidente della Congregazione di Carità, carica che tenne fino al 1879, dopo restandovi ancora vari anni quale amministratore.
Fu per lunghi anni assiduo ed imparziale presidente della Commissione per le Imposte dirette, e questa carica che, una volta suscitava anche qualche antipatia, tenne con tanta cura e per tanto tempo che il Governo volle riconoscergli i suoi meriti, decorandolo con la Croce di cavaliere.
Nella Banca Popolare [di Intra] era uno dei più antichi e assidui amministratori, solo da una decina d’anni in seguito alle sue dimissioni, era passato nel Collegio Sindacale, del quale faceva parte tuttora.
Gli studi di matematica e di ingegneria erano stati i suoi prediletti, ma fine intenditore d’arte aveva sempre nutrito un culto speciale per la musica tanto da esserne conoscitore di grande valore, ed aveva perciò partecipato alla direzione della Società “Euterpe” come fu per lunghi anni solerte membro della Commissione d’Ornato.
Dove in modo particolare la morte di lui è rimpianta, come si rimpiange la morte di un capo autorevole ed amato, si è al nostro Istituto Cobianchi, del cui Consiglio di Vigilanza fece parte fin dalla fondazione colla carica di vice-presidente. Egli aveva seguito passo passo lo svolgersi di questa importante nostra istituzione, e nulla mai risparmiò di quelle cure assidue e vigilanti, delle quali una scuola ha particolarmente bisogno, sicché possiamo ben dire che nulla di notevole si facesse senza che prima si avesse l’approvazione ed il consiglio di lui, che ancora l’anno scorso, pochi giorni prima che lo cogliesse la malattia fatale, presenziava con paziente zelo agli esami.
Alla vedova, la gentil signora Argia Ceretti, ed ai fratelli avvocato Francesco, cavalier Leopoldo, Annetta Franzosini vedova baronessa Re Della Pona, le nostre più vive condoglianze».

La Vedetta, 13/07/1909

 [Leonardo Parachini]