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Boccardi, Riccardo

Intra, 1857
Intra, 28 ottobre 1934

Figlio di Giovanni, primario dell’Ospedale civico, e Luisa Vandone. Sposato con Eugenia Sonvico; padre di Lorenzo (Renzo).

Compì gli studi ginnasiali e liceali nel Collegio Saporiti di Vigevano e l’Università a Torino, dove si laureò in legge nel 1879. Giovanissimo manifestò attitudini e gusto per l’arte: dapprima dilettandosi in composizioni poetiche d’ogni genere, poi in composizioni musicali. Non potendosi dedicare totalmente alla prediletta musica - il padre lo voleva infatti professionista - vi sacrificò entusiasticamente tutto il tempo libero frequentando, a fianco dei severi studi legali, il Liceo musicale di Torino, dove, sotto la guida del maestro Pedrotti, seguì le lezioni di pianoforte, armonia e contrappunto, perfezionandosi poi da autodidatta nella composizione.

Iniziò la sua attività forense al Tribunale di Pallanza, distinguendosi sia come penalista, sia come civilista e commercialista. Il suo parere era molto apprezzato tra gli industriali intresi: «la sua parola suonava come voce di senno e di provata esperienza legale». Ebbe la ventura di inaugurare con una causa in Cassazione il nuovo Palazzo di Giustizia di Roma.

Vice pretore, fu per cinquant`anni, dal 1881 al 1931, segretario del Consiglio d`amministrazione della Banca Popolare di Intra e per trent`anni consigliere comunale a Intra.

Fu compositore prolifico, anche se restio a far conoscere le sue opere a un vasto pubblico. Preferiva ritrovarsi il martedì e il venerdì sera a casa del dottor Gerosa a suonare musica classica con gli amici. Nel 1904 vinse il Concorso Internazionale Sonzogno con l`opera Perla nera.

Altre sue composizioni operistiche di cui scrisse anche i libretti: Margherita Posterla (1874), Saad (1875), Alì Baba (1876), Dartula (1879), La fonte (1880), Il carnevale del villaggio (1891), Don Cesare di Bazan (1892), Olimpiade (1893), Marion de Lorme (1894), Piccola Fadette, C’era una volta, Perla nera(1904), La tempesta (1921), Donne pettegole (1923), Il fascino (1927).

Musicò inoltre una Messa, il poemetto lirico La festa dei fiori, il Sonetto Sacro (di Vittoria Colonna), due Novellette (patetica e appassionata) e un Praeludium; «fra spartiti per canto e piano, partiture d’orchestra delle opere suaccennate, e le composizioni sinfoniche è veramente immensa l`attività inedita, e segreta persino ai famigliari». 


Bibliografia

La Gazzetta del Lago Maggiore, 28 novembre 1934.

[Leonardo Parachini]