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Azari, Giuseppe Antonio

Re, 1770
Novara, 3 dicembre 1796

Avvocato di idee repubblicane. Nacque in Val Vigezzo a Re da Giuseppe Antonio e Anna Mellerio, ma passò la sua adolescenza a Pallanza dove il padre, commerciante, si era trasferito. Nell'estate del 1796 si laureò in giurisprudenza all'Università di Pavia; in questa città entrò in contatto con gruppi giacobini che si raccoglievano intorno ad Antonio Ranza. L'Azari prese il nome di battaglia di Giunio Bruto.

Nel 1796, dopo l’entrata in Italia dell’armata francese guidata da Napoleone, progettò di impadronirsi degli uffici nel capoluogo Pallanza e proclamare la Repubblica Lepontina. Il tentativo insurrezionale fallì: nella notte tra il 22 e il 23 ottobre i capi della congiura (Azari, Prospero Bertarelli, Antonio Bianchi) vennero sorpresi nell’abitazione dell’Azari mentre stilavano proclami. I piccoli gruppi di rivoluzionari già pronti presso Fondotoce a entrare in azione furono dispersi dalle truppe regie. Tradotto nelle carceri di Novara, Giuseppe Antonio fu immediatamente processato per lesa maestà e il 29 novembre condannato a morte mediante impiccagione. Sentenza eseguita il successivo 3 dicembre. Il suo cadavere venne bruciato e le ceneri disperse nel vento.

Una ladipe, posta nel 1884 sulla sua casa (in Ruga al civico 45), così lo ricorda:

IN QUESTA CASA NACQUE

L’AVVOCATO

GIUSEPPE ANTONIO AZARI

CHE NEL 1796 A VENTISEI ANNI

SCONTÒ COLLA VITA

L’ONORE D’AVERE CAPITANATE

LE SQUADRE DELLA LIBERTÀ

A FONDOTOCE

GLORIA AL PRECURSORE DEL SECOLO XIX

E DEL SUO MARTIROLOGIO

PER LA UNITÀ E LIBERTÀ D’ITALIA

PER DECRETO DEL COMUNE A. F. 1884



Bibliografia

G. A. Azari, La congiura di Palanza e l’assassinio d’Azari vendicati dalle menzogne del senato di Torino, Milano 1797 (Raccolta di scritti dell’Azari, pubblicati postumi da G.A. Ranza).

Panteon dei Martiri della libertà italiana, Torino 1851, vol. II, p. 350.

N. Bianchi, Storia della monarchia piemontese dal 1773 al 1861, Torino 1878, II, pp. 571-576.

A. Viani, Pallanza antica e nuova, Eredi Vercellini, Pallanza 1891, pp. 249-254.

G. Roberti, Il cittadino Ranza, Torino 1892, pp. 105-111.

A. De Regibus, I moti repubblicani dell’Ossola e del Lago Maggiore, Pavia 1922, pp. 17-22.

A. Galante Garrone, Primo giacobinismo piemontese, in «Il Ponte» V-1949, p. 961.

F. Cognasso, Novara nella sua storia, in Novara e il suo territorio, Novara 1952, pp. 451 s.

[Leonardo Parachini]